lunedì 2 luglio 2007

Giacomo Cerrai

Giacomo Cerrai



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http://www.ellisse.altervista.org/index.php?/archives/135-Sandra-Palombo-Rosso-mobbing.html

Venerdì, 22 giugno 2007

Sandra Palombo - Rosso mobbing



Pubblico qui la stesura definitiva della silloge Rosso mobbing di Sandra Palombo, non ostante che nella sua versione in progress sia già stata letta tutta o in parte su La poesia e lo spirito, su Lo specchio e altrove, perchè mi interessa per un discorso che sto facendo in questo periodo, stimolato proprio da uno scambio di idee avuto con Davide Nota di recente. Partito dalla questione della territorialità della poesia (concetto ormai superato almeno per il fatto che in questa epoca di tarda modernità globale il locale ha uno scarso impatto sulle problematiche della poesia), il discorso è approdato ad un concetto di "territori paralleli", che può darsi possa essere ancora legato a un suo connotato geografico, ma a me fa venire invece in mente paralleli territori dell'esistere o della riflessione sulla realtà. Palombo si inserisce egregiamente qui. Perchè è una donna, ed è una donna inserita nel mondo del lavoro, ed è insieme una poetessa consapevole e senza timidezze che, mentre rinuncia alla poesia come strumento puramente lenitivo o consolatorio, riconosce in pieno ad essa il suo statuto di strumento principe di decifrazione della realtà, per quanto soggettiva essa possa essere. Non è forse un territorio questo, ampiamente percorribile? Non è forse uno dei tanti che la poesia può esplorare con piena legittimazione? Non è certo un caso che in questi testi l'apparato formale sia in un certo senso secondario rispetto al narrato, all'esperienza, all'offerta fatta al lettore di una sofferenza che diremmo sociale e perciò di tutti, tanto per tornare al discorso da cui siamo partiti. E tuttavia il dato biografico non schiaccia in questi testi il dettato fortemente poetico, a tratti quasi lirico, come nella bella "Fine settimana", anzi riesce a trovare punti di equilibrio di apparente fragilità, come nell'efficace "Mobbing", un tautogramma di impronta oulipiana che però, come certi esercizi di stile, rischia di "raffreddare" la spinta poetica. E c'è perfino un'eco ungarettiana, nell'epigrafe a questa piccola raccolta: "In ufficio si sta come un foglio / di carta riciclata accartocciata / nel cestino". Insomma, una materia quotidiana e moderna, un "territorio" che Sandra filtra con una particolare sensibilità, che potremmo quasi definire "psicosomatica" ("lo stomaco rumina un rimbrotto"; "la laringe sigilla la rabbia"; "pensieri in catena gonfiano l'ansia", ecc), traduce su un piano interiore e restituisce come esperienza condivisibile.



Alessandra Palombo, nata a Livorno nel 1955 , vive all’isola d’Elba nel comune di Portoferraio. Laureata in lettere e filosofia ha pubblicato vari articoli di storia sulla biblioteca elbana di Napoleone I, due libri di poesie, Iomare con prefazione di Manrico Murzi e nota di Giorgio Weiss (Genova, Liberodiscrivere 2004) e Tautogrammi d’amore e d’amarore, con introduzione di Raffaello Aragona (Genova, Liberodiscrivere 2005), oltre a racconti e poesie in antologie e riviste cartacee e online. Il suo blog è http://sandra-isoladimare.blogspot.com/



IL TESTO


Scritto da G.Cerrai at 11:24 | Commenti (10) | Trackbacks (0)